L’età dell’oro dello sportswear

Dopo un 2021 da record, la crescita dell’athleisure continua a non mostrare segni di rallentamento

A inizio 2021 parlammo per la prima volta di athleisure, presentandola come una delle possibili tendenze per quell’anno. Oggi possiamo dire che si trattò di una previsione fondata, dato che il segmento continua a crescere in doppia cifra e si parla ormai di età dell’oro dello sportswear.

L’abbigliamento sportivo secondo GlobalData: +25% in tre anni

Nel 2025 il peso della moda sportiva dovrebbe raggiungere il 23,6% del mercato globale, costituendo un giro d’affari di 551 miliardi di dollari. La previsione arriva dalla società di consulenza GlobalData, che stima che l’athleisure crescerà del 25,1% nei prossimi tre anni. Lo spostamento delle preferenze dei consumatori verso la moda informale ha chiaramente contribuito a questo successo.

Sempre secondo il report di GlobalData, due persone su cinque in tutto il mondo sono infatti ancora in smart working. “Il lavoro ibrido rimarrà parte della routine delle persone, che continueranno a vestirsi in maniera casual quando non andranno in ufficio” ha sottolineato a tal proposito Louise Deglise-Favre, Associate Analyst dell’azienda.

Il report di McKinsey: il mercato globale dello sportswear verso i 400 miliardi di fatturato

“The new normal is here”: questo il titolo della recente analisi in cui anche McKinsey decreta il boom dello sportswear. Lo studio descrive come l’abbigliamento sportivo abbia generato profitti superiori alla media pure nel pieno della crisi pandemica. Nel 2020, nonostante la generale contrazione dei consumi, molti attori specializzati nel segmento hanno incrementato le proprie vendite di oltre il 15%. Ora il mercato dovrebbe crescere dell’8-10% all’anno fino al 2025, passando dai 295 miliardi di euro del 2021 ai futuri 395 miliardi entro i prossimi tre anni.

La tendenza all’acquisto di abbigliamento informale ha caratterizzato i mesi di lockdown, per poi rimanere una costante. “Gli ultimi due anni sono stati davvero per molti di noi uno sport agonistico: questa è la nuova realtà. Abbiamo vissuto un grande cambiamento paragonabile agli anni ‘20, quando Coco Chanel liberò le donne dai corsetti” ha dichiarato nel report David Allemann, co-founder della sport company svizzera On.

Articoli sportivi in crescita sia in Italia che in Cina

Il nostro paese non è certo immune a questo trend positivo. Secondo i dati diffusi da Assosport, associazione nazionale che raccoglie 120 produttori di articoli sportivi, il 2021 si prospetta in crescita dell’8,4% sul 2020, per un fatturato aggregato pari a 12,2 miliardi di euro. Un incremento atteso anche nel 2022 (+5,6%), con il valore totale dell’industria che toccherebbe quota 12,9 miliardi (+2% rispetto all’epoca pre-Covid).

Questa moda ha infine contagiato la Cina, dove è emerso il curioso fenomeno dell’ascesa dei brand “homemade”. Il marchio d’abbigliamento sportivo Anta Sports ha ad esempio pubblicato a fine marzo i propri dati, mostrando che le entrate del 2021 hanno raggiunto i 49,3 miliardi di yuan, con un aumento del 38,9% su base annua. Un successo trainato dalle giovani generazioni, conquistate da felpe con cappuccio riportanti caratteri in lingua locale, cappotti ricoperti da strisce di tigre e scarpe con motivi floreali tradizionali.

Gli ultimi due anni hanno insomma visto l’affermarsi di nuove tendenze, destinate a rimanere nel tempo e a cambiare le nostre abitudini. Un contesto per interpretare il quale Bizeta ha tutti gli strumenti tecnologici necessari.

Pubblicato il 28/04/2022 in Tendenze & Mercati

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